Conti deposito e imposta di bollo

Data pubblicazione: 15/01/2020
Sei alla ricerca del miglior conto deposito, magari senza imposta di bollo? Vuoi saperne di più sulla tassazione sui conti deposito? In generale, l’imposta di bollo su conti deposito grava ed è dovuta (anche) sui rapporti di conto corrente o di libretti di risparmio e sui prodotti finanziari, compresi i depositi bancari e postali, intrattenuti presso banche e Poste italiane S.p.A.

Vediamo quindi cos'è l'imposta di bollo, cos'è un conto deposito e infine come scegliere il conto deposito più conveniente per le proprie esigenze.

Cos’è l’imposta di bollo

Come funziona la tassazione sui conti deposito? L’imposta di bollo è un tributo dovuto dal cittadino allo Stato non connesso a una specifica prestazione dello Stato stesso. Infatti per far fronte alle proprie spese lo Stato prevede una serie di entrate, o in riferimento a una specifica prestazione dell’ente pubblico (è il caso delle tasse), o senza alcuna relazione specifica con una particolare attività dell’ente pubblico (in questo caso si parla invece di imposte).

Le imposte dirette sono quelle che colpiscono la capacità contributiva nella sua immediata manifestazione (es. IRPEF).

L’imposta di bollo rientra invece nella categoria delle imposte indirette, di quelle imposte che cioè colpiscono la ricchezza indirettamente, in occasione di manifestazione indiretta della capacità contributiva, come nel caso dell’imposta sulla compravendita di un bene (es. IVA).

In particolare l’imposta di bollo è un’imposta indiretta cartolare, ovvero una prestazione obbligatoria dei contribuenti nei confronti dello Stato, indiretta perché non proporzionale alla capacità contributiva dei soggetti, e cartolare perché ha come oggetto la trascrizione del negozio giuridico su atti, documenti e registri.

L’imposta può essere dovuta in misura fissa (ad. es. nel caso dei conti correnti bancari o postali) o in misura proporzionale (ad es. nel caso dei depositi a risparmio bancari o postali)

Il conto deposito in sintesi

Il conto deposito è uno strumento di investimento finanziario. Si appoggia ad un conto corrente tradizionale e permette al risparmiatore di ottenere, sulle somme depositate, un ottimo rendimento a rischi molto bassi. Un conto deposito consente al titolare di effettuare unicamente due tipologie di operazioni, ovvero prelievi e versamenti verso il conto corrente di appoggio. Inoltre, le somme depositate sul conto deposito possono essere vincolate per un determinato periodo di tempo, previsto da ogni specifico contratto.

Come viene applicata l’imposta di bollo sul conto deposito

L'imposta di bollo sul conto deposito è proporzionale alla giacenza presente ad una determinata data (in generale, al termine del periodo di rendicontazione), ed è pari al 2 per mille della somma depositata, ma con una importante distinzione fra persone fisiche e non. C’è infatti un tetto massimo di 14.000,00 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche, mentre non c’è nessun limite massimo per le persone fisiche.

Conto deposito senza imposta di bollo: è possibile?

L’imposta di bollo è sempre presente sui prodotti di raccolta bancaria, infatti, come precedentemente approfondito, è obbligatoriamente dovuta allo Stato dai contribuenti intestatari di un conto corrente o conto deposito. L’imposta di bollo sul conto corrente è però diversamente commisurata rispetto a quella relativa ai conti deposito. La prima, infatti, è applicata se la giacenza media supera i 5.000 €, è dovuta in misura fissa per un importo di 34,20 € annui, distribuita in base alla periodicità di ricezione dell’estratto conto. L’esenzione dell’imposta di bollo sul conto corrente si verifica quando la giacenza media è pari o inferiore a 5.000 €. Per quanto riguarda la seconda, ovvero l’imposta di bollo sul conto deposito, a differenza dell’imposta di bollo su conto corrente, è dovuta in misura proporzionale pari allo 0,2% della giacenza disponibile sul deposito.
In entrambi i casi, l’imposta di bollo è sempre dovuta dai contribuenti verso lo Stato, trattandosi di una prestazione obbligatoria.

Scopri i conti deposito Santander

Santander prevede due tipologie di conti deposito: il primo, senza alcun vincolo, che prevede somme sempre disponibili, nessun importo minimo di versamento e interessi accreditati ogni 3 mesi; il secondo che prevede un tasso di rendimento che cresce in base al periodo di tempo per cui si decide di vincolare gli importi, partendo da un periodo minimo di 12 mesi fino ad un periodo massimo di 36 mesi, per cui è riconosciuto un tasso lordo annuo più alto. La durata del vincolo è completamente gestibile dal consumatore che può svincolare in qualsiasi momento il denaro presente sul conto. Nonostante lo svincolo anticipato, è riconosciuto un tasso lordo annuo minimo.

Entrambi i conti consentono di depositare mensilmente denaro e possono essere aperti anche online.

Come aprire il miglior conto deposito di Santander

Il conto deposito Santander può essere aperto in un punto Santander o direttamente online. Per chi volesse operare in autonomia può calcolare il suo rendimento e la tipologia di vincolo. Per sottoscrivere il conto deposito bastano la carta d'identità, il codice fiscale e l'Iban del conto corrente d'appoggio.
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