I motivi di rifiuto della cessione del quinto: cosa tener presente

Data pubblicazione: 20/03/2024
La cessione del quinto è una particolare forma di prestito che, essendo disciplinata da una legge dello Stato italiano, non può essere rifiutata dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico (soggetti responsabili del pagamento delle rate mensili) perché rappresenta un diritto del lavoratore/pensionato.Premesso, quindi, che si tratta di un’operazione di finanziamento garantita dalla legge (D.P.R. 180/1950) a tutte le tipologie di lavoratori dipendenti (dipendenti privati/parapubblici, statali/ministeriali; dipendenti pubblici) nonché ai pensionati (INPS/EX INPDAP/altri enti), risulta naturale domandarsi se l’approvazione del prestito da parte dell’istituto finanziario sia sempre garantita.La risposta è no, l’accettazione non è sempre garantita. Sussistono determinate condizioni per le quali la richiesta di prestito con cessione del quinto può essere respinta dall’istituto finanziario. L’analisi delle stesse risulta essere in capo a diversi soggetti coinvolti nel processo di analisi ed istruttoria.

Motivazioni del rifiuto della cessione del quinto

La Banca potrebbe decidere di non concedere il prestito con cessione del quinto a un lavoratore dipendente o ad un pensionato nelle seguenti casistiche:• il cliente (sia pensionato che dipendente) è eccessivamente indebitato e quindi presenta un reddito minimo insufficiente; la Banca in questo caso valuta la situazione creditizia generale e familiare del cliente per accertarsi di erogare il prestito in condizioni di solvibilità seguendo un iter trasparente e condiviso con il cliente;• il cliente presta servizio presso una società appena costituita oppure troppo piccola (con numero di dipendenti inferiore a 5); la Banca si riserva sempre di accertare la situazione economico-finanziaria e il tipo di attività che svolge l’azienda responsabile dei pagamenti presso cui il cliente opera;• il cliente possiede un contratto di lavoro non assumibile: per esempio un contratto di apprendistato o a tempo determinato; fondamentale risulta anche aver superato il periodo di “prova” nel caso di assunzione recente. In questo caso è la Banca a valutare i requisiti minimi ed indispensabili nella fase di istruttoria della pratica sulla base della presentazione della documentazione reddituale da parte del cliente;• il cliente non presta servizio regolarmente al momento della richiesta della pratica per congedi straordinari/aspettativa non retribuita o altre motivazioni: è onere della finanziaria verificare che al momento della stipula del contratto il cliente sia effettivamente attivo e regolarmente in servizio. La Compagnia assicurativa, attore fondamentale nel processo di ammissione della pratica e responsabile della messa in copertura dell’operazione di finanziamento, può rifiutare una pratica di cessione del quinto dello stipendio o della pensione se non vengono rispettati determinati criteri. Per esempio:- stato di salute del richiedente: sulla base di documentazione medica presentata dal cliente può decidere di non accordare la copertura considerando l’operazione troppo rischiosa;- età anagrafica: la durata del prestito non può superare determinate soglie di età dei clienti, se la durata del prestito supera il limite imposto dalla compagnia assicuratrice la richiesta potrebbe essere respinta;- presenza di provvedimenti disciplinari o problematiche affini: sono elementi valutati negativamente dall’assicuratore;- tipo di pensione: sussistono determinate categorie pensionistiche escluse dall’ammissibilità come, per esempio, la categoria APE sociale.Resta sempre fermo il requisito fondamentale rappresentato dal possesso della residenza in Italia.

Rifiuto cessione del quinto: come comportarsi?

Poste tutte queste condizioni generali da rispettare per esser sicuri di vedersi accordare l’operazione proposta, c’è da chiarire un aspetto importante.Se si subisce un diniego, non è detto che questo sia definitivo e non rivedibile in futuro. Potrebbero venir meno le condizioni per cui è risultato necessario respingere la richiesta e quindi accordare il prestito.Altra condizione importante è che non esiste un lasso di tempo specifico entro cui non è possibile richiedere nuovamente l’operazione di cessione del quinto. Terminate le condizioni negative che sussistevano al momento della prima richiesta, si può procedere a nuovo tentativo senza rispettare tempistiche predeterminate.Chiaramente, non tutti i motivi di rifiuto sono rivedibili. Spetta alla banca o all’intermediario finanziario, che guida il cliente nell’ambito della richiesta, accertarsi della casistica in cui si rientra e valutare se procedere a nuova richiesta o meno.Come abbiamo visto, sebbene sussistano condizioni essenziali da rispettare, la cessione del quinto possiede la caratteristica di essere estremamente flessibile, pratica e sostenibile.
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