Cessione del quinto per dipendenti pubblici e privati

Data pubblicazione: 06/10/2020
La cessione del quinto dello stipendio è una forma di credito al consumo che offre una serie di vantaggi a favore dei dipendenti a tempo indeterminato e dei pensionati. Conoscerne le caratteristiche serve a sfruttarne pienamente le potenzialità.

Cessione del quinto: cos’è?

La caratteristica principale di questo tipo di prestito è che il rimborso delle rate non viene corrisposto direttamente dal debitore, ma dal datore di lavoro: quest’ultimo diviene l'anello di collegamento tra l'istituto di credito e il debitore. Il valore massimo della rata corrisponde a un quinto dello stipendio o della pensione e un'assicurazione garantisce in caso di sopravvenuta perdita d’impiego o decesso.

Credito per dipendenti pubblici e privati: tutto ciò che c’è da sapere

La cessione del quinto per i dipendenti pubblici è un'opportunità riservata ad ogni categoria e area d'impiego statale e parastatale in servizio da almeno 6 mesi. I requisiti d'anzianità per accedervi sono un'età compresa tra i 18 e i 67 anni (per il solo prodotto pensionato fino a 88 anni alla scadenza). Certamente i dipendenti pubblici godono di una maggiore semplicità nell'accesso al credito. Un ruolo fondamentale nel semplificare la procedura è infatti rivestito dal datore di lavoro, che in questo caso è l'ente pubblico per il quale il richiedente presta servizio. Le realtà pubbliche godono di un profilo di rischio migliore rispetto alle altre realtà, pertanto il dipendente pubblico ne può trarre un sicuro vantaggio all'atto di istruzione del credito.

La cessione del quinto per i dipendenti privati è altrettanto possibile purché però il datore di lavoro rispetti i requisiti di un certo capitale sociale e di un numero minimo di dipendenti. Il lavoratore dipendente di una realtà privata è quindi vincolato ad un ulteriore controllo da parte dell'istituto di credito: il fine è verificare nel lungo termine l'effettiva solvibilità dell’azienda per la quale il richiedente presta servizio. Per la pratica di un dipendente privato deve essere considerato il suo TFR accantonato, in azienda o presso il fondo pensione, e solo l’importo accantonato decide il totale della pratica che può essere finanziato. È bene tenere presente che il TFR sarà poi vincolato alla pratica notificata.

Anche i pensionati possono usufruire di questo utile strumento di credito. I requisiti per accedervi sono un'età che va fino a 79 anni alla richiesta e di 88 anni non compiuti, alla scadenza del prestito. Serve inoltre la sottoscrizione di un'assicurazione sul rischio di decesso del richiedente.

Quanto può incidere la cessione del quinto sullo stipendio o sulla pensione?

Il rimborso avviene tramite addebito sulla busta paga. La quota trattenuta può arrivare fino ad un quinto, ovvero al 20% del totale della retribuzione mensile al netto delle ritenute. In alcune circostanze, il dipendente ha la facoltà di ampliare il margine di finanziamento usufruendo dello strumento del prestito con delega. Solo in questo caso, egli vedrà detratta dalla propria busta paga la quota di copertura della formula di cessione del quinto più un'ulteriore quota relativa al prestito con delega. L'unione dei due strumenti di credito può portare ad un massimo del 40% di trattenuta in busta paga.

A quanto ammonta la rata trattenuta?

Il calcolo della rata mensile avviene sul salario netto. Non vengono considerati gli straordinari, la reperibilità e tutte le altre voci variabili in busta paga. Lo stipendio mensile netto viene moltiplicato per le mensilità annuali, includendo tredicesima e quattordicesima. Il totale annuo viene diviso per i 12 mesi, dal mensile loro si detrae un 25% per le ritenute mensili. Il 20% del risultato corrisponde alla quota mensile trattenibile. Il finanziamento ha una durata dai 24 ai 120 mesi. Vuoi simulare alcuni esempi di rata? Clicca qui: cessione del quinto simulazione.
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